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Spettacolo di beneficenza 2024 – SuperStar Show

18 gennaio 2024

Torna a grande richiesta il nostro spettacolo di beneficenza annuale!

Quest’anno, in concomitanza dei 10 anni della nostra Associazione, ai quali verrà riservata una celebrazione speciale dopo l’estate, abbiamo scelto uno spettacolo frizzante e positivo, proprio come vogliamo che sia quest’anno appena iniziato!

SuperStar Show è uno show unico nel panorama della musica cover italiana con un tour estivo concluso nel 2023 con ben 80 date in tutta Italia.

Un omaggio ai grandi della musica Pop e Rock di tutti i tempi da Elvis Presley Aretha Franklin passando per John Travolta, Madonna, Cindy Lauper, Michael Jackson, James Brown, Freddie Mercury, Prince, Rod Stewart, Jamiroquai e molti altri, arrivando fino ai giorni nostri con Bruno Mars, Lady Gaga e Katy Perry, stelle indiscusse del panorama mondiale. 

Una scaletta adrenalinica che vi farà cantare per più di due ore con uno spettacolo senza precedenti.

Il front man Roy Paladini, vincitore dell’edizione 2023 di Tali e Quali di Carlo Conti e già in passato della trasmissione “Momenti di Gloria” con Mike Bongiorno, Italia’s Got Talent e tante altre, insieme a Sara Migatti e Larry Dacco’ vi faranno rivivere in “ordine cronologico“ la storia delle Pop star. Nello spettacolo non mancano momenti di “trasformismo”, dove gli impersonator con più di 30 cambi d’abito omaggeranno le stelle della musica Pop e Rock.

Sono previsti video a sinc durante tutto il concerto, rendendo il live ancor più coinvolgente! 

SuperStar Show sono una “AMAZING MULTI TRIBUTE ACTS” e vi aspettano ad un loro show a dir poco esplosivo!

 

Informazioni utili

QUANDO Sabato 16 marzo 2024 – Ore 21.00
DOVE Teatro A. Salieri – Via XX Settembre, 26 – Legnago (VR)

BIGLIETTI
Loggione – 20€
Galleria I e II – 25€
Platea – 30€

COME PRENOTARE I BIGLIETTI
Scrivi un’email a segreteria@lacasavolante.org e poi passa a ritiarli presso la nostra sede in Piazza don Cirillo Boscagin, 2 a San Pietro di Legnago (VR).
Oppure chiama il numero 0442.752941 dalle 9.00 alle 12.00, da lunedì al venerdì.

 

Una serata di beneficenza

L’intero ricavato dell’evento, al netto dei costi, sarà destinato ai progetti relativi alla disabilità e Dopo di Noi nella Bassa Veronese, tra cui la ristrutturazione della nostra casa nel comune di Angiari. 

L’evento è patrocinato dal comune di Legnago (VR).

Vi aspettiamo numerosi!

Formazione ANFFAS Progetti di Vita: congratulazioni ai nostri matricisti!

20 luglio 2o23

Ieri si è concluso il percorso formativo “Progettare la Qualità di Vita: corso base per diventare matricista” dell’Associazione ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo) giunto alla settima edizione (link al corso).

Hanno partecipato al percorso formativo il Presidente della Fondazione Futuro Insieme Dott. Roberto Maggioni, la nostra Case Manager Silvia Roncati e la Dott.ssa Anna de Togni, assistente sociale del Distretto 3 dell’ULSS9 Scaligera.

La partecipazione al corso è stata resa possibile dalla Fondazione Futuro Insieme, che ha sostenuto tutti i costi per i tre partecipanti. Il corso fa parte di un progetto più ampio che la Fondazione e la nostra Associazione condividono: garantire il benessere e la qualità di vita delle persone con disabilità. Questo può essere reso possibile grazie alla redazione di Progetti di Vita, una sorta di “documenti interattivi” contenenti tutte le informazioni necessarie allo scopo, condivisi con la comunità educante della persona con disabilità (famigliari, educatori, assistenti sociale, ecc.). 

Il corso ha lo scopo di acquisire le competenze necessarie per l’utilizzo del software “Matrici 3.0”, uno strumento interattivo volto alla creazione appunto di progetti individualizzati.

Ringraziamo la Fondazione Futuro Insieme che ci ha permesso di partecipare a questo corso, l’Associazione ANFFAS per i validi contenuti e gli spunti di riflessione, e l’Ulss9 che ancora una volta ha dimostrato come la collaborazione tra pubblico e privato sia imprescindibile per tutelare le persone con disabilità. 

Anna, Silvia e Roberto a Roma per il ritiro dell’attestato. Unico reperto fotografico che il grande caldo ha concesso 🙂

Per chi volesse approfondire

Progetti di Vita, Qualità di Vita e Benessere non sono tematiche nuove, ma di sicuro in continua evoluzione.

Per chi volesse approfondire lasciamo qualche link da cui partire:

– Legge Delega Disabilità (legge 227/2021) – Riassunto qui.
– Progettare la Qualità di Vita – Qui
– Progetto di Vita – Qui

Forse il primo vero passo parte dalla Convezione ONU sui diritti delle persone con disabilità, firmata anche dall’Italia (Testo in italiano), che sancisce i diritti delle persone con disabilità, come la qualità di vita. 

 

Lacasavolante è su TeleArena!

Ieri, durante il programma “Storie Vere” di TeleArena è andato in onda un servizio speciale dedicato alla nostre “mamme volanti”.

Le nostre socie si sono raccontate e hanno raccontato la storia della nostra Associazione.

Il video integrale del servizio è disponibile sul sito di TeleArena: lo potete vedere cliccando sul tasto “Guarda il servizio”.

UTLEP di Legnago: il nostro intervento

Oggi, durante una lezione presso la UTLEP, Università del Tempo Libero per l’Educazione Permanente di Legnago, è intervenuta la nostra Presidente Daniela Vicentini, con un intervento dal titolo “Noi Genitori”, che riportiamo integralmente!

Di seguito, sono disponibili anche le slide utilizzate a supporto dell’intervento.

Cogliamo l’occasione per ringraziare UTLEP e tutto lo staff per la splendida occasione di confronto. 

Noi Genitori

Riportiamo integralmente il discorso tenuto dalla nostra Presidente Dott.ssa Daniela Vicentini, con le slide utilizzate a supporto.

Abbiamo articolato questo intervento a più voci: oltre a me parleranno due mamme Anna, e Laura che leggerà alcune considerazioni di due nostre volontarie, Annamaria e Norma. Questo  con l’intenzione di farvi cogliere alcuni degli aspetti della nostra realtà. Alla fine saremo ben contente di rispondere alle vostre domande. 

Non credo sia casuale l’ accostamento  don Gnocchi e lacasavolante.

Don Gnocchi è stato padre fino in fondo, dei suoi pazienti. Padre nel senso più vasto: ha provveduto loro, fatto fronte ai bisogni, trovando i mezzi necessari. 

E proprio questo l’aspetto che mi preme di più: provvedere. 

Quindi vogliamo raccontarvi di come alcuni genitori, noi genitori, di Legnago e dintorni, abbiamo declinato, attuato la nostra genitorialità.

Al nostro carissimo amico rettore, a dire la verità, avevo proposto un’altro titolo (l’amore difficile) …titolo che esprimeva fin da subito le nostre enormi difficoltà. Perché se essere genitori è difficile sempre, è molto di più difficile esserlo di un figlio con disabilità. Perché quando nasce  un figlio diverso da come lo avevi desiderato, da come te lo aspettavi, dentro si crea una frattura profondissima. Spesso incolmabile. La disabilità marca la differenza.

Accettare è possibile.

E questo è il pensiero collettivo, dentro ciascuno di noi…quindi anche dentro di noi genitori, che di fatto abbiamo pregiudizi come tutti gli altri.

Abbiamo quindi dovuto combattere contro i nostri stessi pensieri, pregiudizi, paure, reticenze per poter accettare questo figlio diverso. 

E come è stato possibile riuscire a vedere con occhi diversi la diversità?
La risposta l’abbiamo trovata insieme.   

Infatti lacasavolante è una associazione di genitori che ad un certo punto della loro vita hanno deciso di pensare insieme e soprattutto di organizzare insieme “il Dopo di Noi”. Cioè quella fase della vita che vedrà i nostri figli senza il nostro sostegno, la nostra presenza, la nostra cura.

Abbiamo figli con disabilità medio/grave, di un’età compresa fra i 25 e i 50 anni. Siamo quindi genitori non più giovanissimi: le radici del nostro pensiero esistono da almeno 20 anni. Perché la preoccupazione che i nostri figli sarebbero rimasti soli è stata al centro dei nostri pensieri fin da quando erano ancora piccoli, o meglio, sin da quando abbiamo avuto consapevolezza che di disabilità dovevamo parlare. E affrontare questa consapevolezza è stato un passaggio difficile ma fondamentale. 

Non si è mai resilienti da soli.
Noi mamme ci conoscevamo in quanto frequentavamo gli stessi ambulatori pediatrici… Abbiamo cominciato a incontrarci e abbiamo capito che parlavamo la stessa lingua fatta di paure, di promesse disattese, aspettative deluse. Avevamo gli stessi pensieri: uno su tutti, tutte noi avevamo avuto un figlio diverso da quello che avevamo sognato e poterselo dire, senza sentirci giudicate, ci ha aiutato a costruire ponti. Abbiamo cominciato a sentirci meno sole e a capire che la frustrazione, e anche la rabbia, che ciascuna di noi sentiva singolarmente, se verbalizzate, condivise potevano essere più sopportabili.

Noi mamme abbiamo costituito un gruppo di Auto Aiuto, peraltro voluto e reso possibile dalla Fondazione Futuro Insieme, gruppo che ha rappresentato un filo conduttore fatto di comprensione, solidarietà e rispetto. 

Possiamo dire che il germe di tutto quello che è avvenuto dopo è nato da quegli incontri, da quei confronti: perché insieme abbiamo cercato risposte innovative, condivise e non convenzionali, alle nostre problematiche. Sia chiaro che ogni riferimento alla disabilità ci ha sempre ferito: disabile o peggio diversamente abile sono parole che non ci appartengono, o meglio non le vogliamo per i nostri figli, benché diversi. 

Per molto tempo abbiamo adoperato il termine “fragile”. Ora che i nostri figli sono adulti riusciamo a parlare di loro come persone con disabilità

Persone. 

Persone nate con in mano un numero di carte da giocare inferiore agli altri, o forse nate con carte diverse, di altri mazzi. 

 

Nati due volte.

I nostri figli sono nati la seconda volta, come ha scritto Giuseppe Pontiggia, nati due volte quando abbiamo smesso di rimpiangere le carte mancanti, e con quello che avevano in mano abbiamo tessuto relazioni, attività, riempito il tempo vuoto che circonda i nostri figli. Tempo che non può essere fatto solo di sedute terapeuriche ma anche di divertimento, compagnia, allegria. Abbiamo voluto che la casa volante fosse anche questo: uno “spazio di prossimità”, un vero e proprio luogo fisico, ma anche emotivo e sicuramente affettivo dove stare insieme ciascuno portando le proprie caratteristiche, i propri desideri e i propri bisogni. Ora quattro nostri figli vivono in una vera casa, assistiti da operatori di prossimità a loro coetanei da noi scelti e formati: Anna ve ne parlerà fra poco. Stiamo realizzando, per altri giovani adulti, diversi progetti personalizzati, che vanno dal distanziamento programmato dalle famiglie di origine ad esperienze di  sollievo diurno. 

Chi è interessato ad avere più informazioni può venire a trovarci, vedere come stanno i nostri ragazzi, cosa fanno…la nostra sede e una delle nostre due case, casa Volante, sono proprio qui a S. Pietro di Legnago, l’altra, casa Fiorita, nel territorio di Gazzo Veronese, tutte molto vicine. 

E questo è uno degli aspetti, il più importante, e riguarda i nostri figli. 

L’altro aspetto riguarda noi genitori, ed è che grazie a tutto questo anche noi genitori siamo nati una seconda volta. Un’affermazione pesante, impegnativa, mai considerata, mai prevista per noi genitori.

 

Poter immaginare. 

Ma il poter immaginare la vita dei nostri figli senza di noi, ed immaginare che sia una buona vita, ci ha permesso di riprendere in mano anche la nostra, di vita. Sapendo che la rete che abbiamo costruito attorno ai nostri figli li proteggerà e ne avrà cura dopo di noi.

E tutto ciò è stato possibile solo lavorando insieme, noi famiglie con i nostri operatori di prossimità, con gli altri figli e le altre figlie, i servizi sociali, i nostri meravigliosi volontari e le nostre straordinarie  volontarie…

Noi ci auguriamo che la nostra storia, la nostra esperienza possa contribuire a stimolare altre esperienze e questo darebbe davvero un senso compiuto a tutto il nostro progetto. 

Il messaggio allora non è la luce in fondo al tunnel, che dà l’idea di un arrancare e di non arrivare mai, ma una sorta di fiamma dentro che illumini e riscaldi la notte che stiamo attraversando… Noi mamme de lacasavolante non possiamo indicare strade o addirittura mete. Possiamo forse rincuorare altri genitori e incoraggiarli a trovare ed accendere la loro personalissima fiamma interiore.

Ed è questo ciò che ci ha spinto ad essere qui, anche se non è mai facile parlare così, pubblicamente, del proprio vissuto.

Ma bisogna pur cominciare e noi mamme volanti lo sappiamo.

Cominciare dal fare.  

Abbiamo cominciato  facendo condividere ai nostri figli qualche merenda e siamo arrivate alla residenzialità protetta. Abbiamo iniziato con piccoli gesti e abbiamo elaborato progetti complessi di vita vera. Ora ci battiamo per la sostenibilità a lungo e lunghissimo termine, sapendo che ci aspettano sfide etiche oltre che economiche.

Questione più complessa è far capire che quello di cui hanno bisogno  i nostri figli non è integrazione “spicciola”, figlia di un pensiero a sé stante, marginale, ma che bisogna iniziare da piccoli gesti che diventino normalità. 

Che sia normale che le famiglie investano economicamente anche sul figlio che non andrà all’università, che non farà il master a Londra o che non lavorerà i campi di proprietà . E comunque non sarà il sostegno per la propria vecchiaia…. Questo  per tornare al discorso iniziale: i pregiudizi non fanno considerare che anche il figlio con disabilità ha diritti irrinunciabili e la prima discriminazione forse si compie in famiglia. 

Questo solo per delineare vagamente l’entità della questione, dove ferite narcisistiche, arretratezza culturale e difficoltà economiche si intrecciano.

E’ quindi assolutamente necessario ripensare il welfare che deve essere di tipo circolare, dal basso, in cui lo Stato, la Pubblica Amministrazione, non possono essere i soli detentori delle risposte ai diversi bisogni. 

In cui i genitori possano essere aiutati ad elaborare progetti di vita, in cui i fratelli e le sorelle non siano portatori di un peso che non deve e non può  essere il loro.

 

Sostenere le famiglie. 

In cui la comunità possa essere un elemento non solo di supporto economico ma una presenza attiva, proprio attivando una rete colloquiante e dinamica, che porti competenze, informazioni, saperi che sono alla base della sussidiarietà

 I nostri progetti di vita che andranno avanti anche se, speriamo MAI, dovessero finire i finanziamenti pubblici, perché le famiglie ci sono e hanno sperimentato la differenza. Perché per persone con disabilità quello che più importa è la relazione con gli altri (e il lockdown ce l’ha drammaticamente insegnato) e solo una cura, un’assistenza  di tipo familiare può garantire relazioni vere. Noi siamo di fatto una famiglia non solo allargata ma viva, accogliente…dove i volontari e le volontarie non sono solo un valore aggiunto ma parte integrante del progetto, linfa vitale senza la quale lacasavolante non sarebbe quello che è diventata. Persone che quotidianamente ci regalano le loro cose più preziose: il loro tempo e i loro pensieri. Con le quali stiamo studiando approcci ed iniziative complesse di raccolta fondi, pensando anche ai lasciti testamentari.  

Credo di aver detto una minima parte di cosa è lacasavolante, posso aggiungere solo che il nostro lavoro è appena iniziato.

Siamo convinte che stiamo facendo proprio la cosa giusta, perché l’interesse sostanziale del nostro gruppo, non solo coincide con la somma degli interessi individuali, ma è molto di più. 

Perché la fiducia non è un vago sentimento ma la possibilità che un bene possa essere condiviso e come tale avere un impatto sociale, così da poter immaginare uno sviluppo umano forse senza esclusi.

Abbiamo acquistato la nostra prima casa!

Tempo fa qualcuno ci ha chiamate le mamme volanti, forse in riferimento al bizzarro nome che abbiamo dato alla nostra associazione. Noi crediamo sia anche perchè siamo sempre in movimento, ed è stato così che abbiamo trovato la casa giusta per i nostri progetti e l’abbiamo… acquistata!

Abbiamo iniziato più di un anno fa a cercare una casa che potesse essere perfetta per i nostri progetti: nella nostra mente la nostra casa doveva essere un giusto mix tra una “vera casa”, ovvero accogliente e in grado di coltivare affetto e amore, e un luogo adatto alle specifiche necessità dei nostri figli (e non).

L’abbiamo trovata nel Comune di Angiari, ed è stato amore a prima vista! Non vi nascondiamo che non è stato affatto facile: chiunque abbia acquistato una casa sa di cosa parliamo. E’ stato un grande lavoro di squadra!

 

Un grazie speciale a tutti i nostri sostenitori!

Per l’acquisto della casa abbiamo adoperato buona parte dei fondi raccolti in questi anni, oltre ad un contributo da parte delle famiglie, e immediato è stato il pensiero di riconoscenza nei confronti dei nostri donatori e sostenitori.

In questi anni ci sono state tantissime persone che ci hanno sostenuto, e ci risulta impossibile riuscire a ringraziarle tutte personalmente: per questo grazie anche a te che stai leggendo, al tuo contributo il nostro progetto avrà solide radici e vogliamo proprio condividere con te questa grande gioia. 

Perché le famiglie da sole non ci sarebbero riuscite, non solo per ovvii motivi economici, ma soprattutto perché senza risposta da parte della nostra comunità, senza l’aiuto delle persone a noi vicine, nessun progetto sarebbe stato praticabile.

Inoltre, ricorre a settembre un anno da quando quattro dei nostri figli e figlie vivono insieme in una casa a Maccacari, attuando il vero Dopo di Noi. Con questo acquisto altri giovani adulti avranno le stesse opportunità. 

Non appena la nostra casa sarà pronta ne festeggeremo insieme l’inaugurazione e ti avviseremo per tempo: perché non c’è festa se non siamo insieme!

Ma nel frattempo…

 

... noi siamo pronte per la ristrutturazione!

Vivere Insieme, il vero Dopo di Noi compie il primo anno!

Come vi abbiamo raccontato qui, la prima ondata dell’emergenza Covid-19 del 2020 non solo è stata durissima per le famiglie con un figlio con disabilità completamente ed esclusivamente a carico, ma d’altra parte ci ha dato la spinta necessaria per attuare il primo progetto di residenzialità completa. 

E’ trascorso esattamente un anno: un anno che fatichiamo a raccontare a parole soprattutto per chi non l’ha vissuto: un anno intenso, in cui una nuova famiglia si è formata, in cui è stata creata una nuova quotidianità fatta di amore, rispetto, divertimento (e qualche scaramuccia, come in ogni famiglia!).

Per questo abbiamo deciso di lasciare spazio a foto, momenti importanti e… numeri🤪 

Momenti di straordinaria quotidianità

Ci sono state tante gite all’aria aperta, tanto cibo (preparato e mangiato) e tanti momenti di affetto! 

E come dimenticare il nostro meraviglioso “travestimento di gruppo” in Famiglia Addams per Carnevale? E le nostre vacanze a Spiazzi? E le giornate in piscina? C’è così tanto da raccontare!

Le foto scattate sono veramente tantissime e non abbiamo potuto pubblicarle tutte, qui ne trovate alcune significative (ne trovate tante altre su Facebook e Instagram).

e infine, come promesso, abbiamo dato i numeri!

Un grazie immenso va ai nostri operatori, vecchi e nuovi, i veri protagonisti insieme ai nostri ragazzi di questo progetto famigliare: Benedetta, Nicolò, Jessica, Mariana, Sofia, Ilaria, Elisa, Lara, Carmen, Nicol e la coordinatrice Silvia con il suo ineguagliabile spirito e puntuale guida. Senza di voi, niente di tutto questo sarebbe possibile. Grazie anche a tutti i volontari, vero supporto in ogni momento! E infine, grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo nostro progetto chiamato Famiglia!

Che altro dire? Noi siamo già pronti per il secondo compleanno 💙

Famiglia e Autismo: il nostro intervento a Legnago

La nostra Associazione ha partecipato al ciclo di incontri organizzati da Associazione Zephiri con il patrocinio del comune di Legnago e dell’Ulss 9, presso il Giardino del Centro Ambientale Archeologico di Legnago (VR).

Sono stati due giorni intensi, ricchi di contenuti ed emozioni, dove abbiamo avuto modo di confrontarci su una tematica che solo di recente viene affrontata in tutte le sue sfumature. 

La nostra Associazione ha partecipato con un intervento dal titolo “Genitori quasi adatti”, che riportiamo integralmente. 

Cogliamo l’occasione per ringraziare gli organizzatori per la splendida opportunità di confronto, e tutti coloro che hanno partecipato. 

Genitori Quasi Adatti

Riportiamo integralmente il discorso tenuto dalla nostra Presidente Dott.ssa Daniela Vicentini:

Lacasavolante è una associazione di genitori che hanno deciso di pensare e soprattutto di organizzare “adesso” il Dopo di Noi, cioè quella fase della vita che vedrà i nostri figli senza il nostro sostegno, la nostra presenza, la nostra cura.

Abbiamo figli con disabilità medio/grave, di un’età compresa fra i 25 e i 50 anni. Siamo quindi genitori piuttosto anziani: le radici del nostro pensiero esistono da almeno 20 anni. Questo significa che la preoccupazione che i nostri figli sarebbero rimasti soli è stata al centro dei nostri pensieri fin da quando erano ancora piccoli, o meglio, sin da quando abbiamo avuto consapevolezza che dovevamo parlare di disabilità. E affrontare questa consapevolezza è stato un passaggio difficile e fondamentale. 

Noi mamme ci conoscevamo in quanto frequentavamo gli stessi ambulatori pediatrici… Abbiamo cominciato a incontrarci e abbiamo capito che parlavamo la stessa lingua fatta di paure, di promesse disattese, aspettative deluse. Avevamo gli stessi pensieri: tutte noi avevamo avuto un figlio diverso da quello che avevamo sognato e poterselo dire, senza sentirci giudicate, ci ha aiutato a costruire ponti. Abbiamo cominciato a sentirci meno sole e a capire che la frustrazione, e anche la rabbia, che ciascuna di noi sentiva singolarmente, se verbalizzate, condivise potevano essere più sopportabili. Noi mamme abbiamo costituito un gruppo di Auto Aiuto, peraltro voluto e reso possibile dalla Fondazione Futuro Insieme, gruppo che ha rappresentato un filo conduttore fatto di comprensione, solidarietà e rispetto. Possiamo dire che il germe di tutto quello che è avvenuto dopo è nato da quegli incontri, da quei confronti: abbiamo cercato risposte innovative condivise e non convenzionali alle nostre problematiche.

Perché è importante ricordare questo passaggio: perché nei recenti incontri con giovani mamme, noi mamme de lacasavolante siamo state “investite” da un flusso di ricordi, sentimenti di incredulità e impotenza che ci hanno portato indietro di anni, anni che sono inevitabilmente dolorosi da ricordare ma indissolubilmente ci appartengono. Ci siamo guardate in faccia e quasi riconosciute nelle giovani mamme che si fanno carico della famiglia, dell’inserimento scolastico, delle sedute della psicomotricista, della logopedista, della terapia posturale, delle attività sportive quando ci sono o si vanno a cercare anche molto lontano, e così via. 

Genitori che lavorano e lottano contro il tempo e soprattutto mamme che ogni istante soffrono per il senso di colpa che tutto deforma. Ci siamo ricordate di noi mamme sempre di corsa, a rincorrere una normalità che non esisteva allora e che non esiste ora.

Per noi genitori della casa volante ogni riferimento alla disabilità ci feriva: disabile o peggio diversamente abile erano parole che non ci appartenevano, o meglio non le volevamo per i nostri figli, benchè diversi. Per molto tempo abbiamo adoperato il termine “fragile”. Ora che i nostri figli sono adulti riusciamo a parlare di loro come persone con disabilità. Persone. Persone nate con in mano un numero di carte da giocare inferiore agli altri, o forse nate con carte diverse, di altri mazzi. 

I nostri figli sono nati la seconda volta quando abbiamo smesso di rimpiangere le carte mancanti, e con quello che avevano in mano abbiamo tessuto relazioni, attività, riempito il tempo vuoto che circonda i nostri figli. Tempo che non può essere fatto solo di sedute terapeuriche ma anche di divertimento, compagnia, allegria. Abbiamo voluto che la casa volante fosse anche questo: uno “spazio di prossimità”, un vero e proprio luogo fisico, ma anche emotivo e sicuramente affettivo dove stare insieme ciascuno portando le proprie caratteristiche, i propri desideri e i propri bisogni. Ora quattro nostri figli vivono in una vera casa, assistiti da operatori di prossimità a loro coetanei da noi scelti e formati. Stiamo anche realizzando, per altri giovani adulti, diversi progetti personalizzati, tra cui progetti di distanziamento programmato dalle famiglie di origine e di sollievo diurno. 

Chi è interessato ad avere più informazioni può venire a trovarci, vedere come stanno i nostri ragazzi, cosa fanno…la nostra sede e una delle nostre due case sono proprio qui a S. Pietro di Legnago, molto vicine. 

Importante da dire, qui ed ora, è che grazie a tutto questo anche noi genitori siamo nati una seconda volta. E questa è un’affermazione pesante, impegnativa, mai considerata mai prevista. Ma il poter immaginare la vita dei nostri figli senza di noi, ed immaginare che sia una buona vita, ci ha permesso di riprendere in mano anche la nostra. Sapendo che la rete che abbiamo costruito attorno ai nostri figli li proteggerà e ne avrà cura dopo di noi.

E allora perché questo titolo un poco provocatorio di “genitori quasi adatti”.

Perché abbiamo dovuto imparare quello che non sapevamo, quello che non volevamo sapere. E con molta fatica abbiamo cercato di adeguarci a quanto ci era accaduto, e dopo l’indicibile smarrimento, o forse proprio per quello, abbiamo magari voluto un’altro figlio, che possiamo leggere come atto di speranza ma anche di ribellione, e perché no?, di antifragilità. Ma qui si aprirebbe la problematica dei fratelli e delle sorelle ma questa è un’altra storia che avrebbe bisogno di altro tempo per essere raccontata.

Per noi famiglie lacasavolante ha rappresentato il nostro modo di affrontare la disabilità dei nostri figli, ed è la nostra risposta adesso al Dopo di Noi. E tutto ciò è stato possibile solo lavorando insieme, noi famiglie con i nostri operatori di prossimità, con gli altri figli e le altre figlie, i servizi sociali, i nostri cari volontari e le nostre care volontarie…

Nella nostra valigia ora il dolore, la fatica, l’inadeguatezza hanno lasciato un pò di spazio ad uno sguardo genitoriale quasi sereno. 

Noi ci auguriamo inoltre che la nostra storia, la nostra esperienza possa contribuire a stimolare altre esperienze, di altre famiglie  e così potremo dare un senso compiuto al nostro progetto.   

Vivere Insieme, il nuovo progetto di Residenzialità Completa!

La prima ondata dell’emergenza Covid-19 della primavera scorsa ha portato alla luce, per le famiglie con un figlio con disabilità, un fatto che si pensava lontano in un futuro non definito: il “Dopo di Noi” è oggi.

Durante il lockdown la maggior parte dei genitori dell’Associazione, quasi tutti di età superiore ai 60 anni,  ha avuto il proprio figlio completamente a carico per più di due mesi. 

A Giugno 2020 ci siamo attivati nell’organizzare la gestione del tempo libero per dieci giovani adulti con disabilità, ma ci siamo resi conto che questo non era sufficiente e che era arrivato il momento di accelerare il progetto di Residenzialità Completa per quelle famiglie pronte al distanziamento e che più hanno vissuto situazioni di difficoltà durante il lockdown.

Il 14 settembre 2020 è partito il vero "Dopo di noi" per quattro giovani adulti con disabilità

A Settembre 2020 è stato attivato il vero “Dopo di Noi”: un Progetto costruito passo dopo passo e modellato sulla persona con disabilità e sulle aspettative della famiglia. Questo progetto vede quattro ragazzi con disabilità vivere insieme e costruirsi una nuova quotidianità in modo protetto in Casa Fiorita. Un luogo dove i desideri sono importanti tanto quanto i bisogni, e dove la qualità di vita è il più simile possibile a quella vissuta nella famiglia d’origine.

Ma non andiamo oltre, lasciamo che sia Daniela Vicentini, la nostra Presidente, a raccontarvi questo magnifico viaggio e quello che rappresenta per noi. 

Vivere insieme significa prendersi cura gli uni degli altri 💙

Cosa abbiamo fatto in quarantena e cosa ci stiamo preparando a fare

Come vi abbiamo accennato, anche noi de lacasavolante abbiamo dovuto chiudere le nostre due case destinate alla resdienzialità: sono 18 i ragazzi con disabilità che stanno trascorrendo la quarantena da due mesi a casa con i genitori o in altre comunità alloggio.

Noi non ci siamo persi d’animo e abbiamo iniziato ad organizzare le attività a distanza: qui trovate un brevissimo video dove vi aggiorniamo su quello che stiamo facendo!

Ogni giorno proponiamo un’attività, una sfida, che i ragazzi svolgono a casa insieme ai genitori e ai fratelli e sorelle! Ogni settimana è a tema: c’è stata la settimana delle emozioni, quella della musica, dei giochi e del benessere. 

Ci teniamo a dire, e su questo siamo tutti d’accordo, che il Gruppo Whatsapp è più di una chat di gruppo: è un luogo dove riproporre attività, vivere le relazioni e stare insieme virtualmente: in poche parole, continuare il lavoro emotivo e relazionale che abbiamo iniziato più di 6 anni fa. Come una famiglia.

Tutto questo viene organizzato dai nostri operatori che, infaticabili e con una passione travolgente, di settimana in settimana, tramite un calendario dei contenuti, creano sempre nuove sfide!

Vista la calorosa risposta dei nostri ragazzi (ma anche dei volontari e delle famiglie) abbiamo pensato che sarebbe stato un peccato “perdere” tutte le emozioni, così abbiamo deciso di iniziare un “Diario di Quarantena” da rileggere un giorno tutti insieme, dove documentiamo ogni giorno.

Sembra così lontano il 12 marzo quando ci siamo chiesti se fosse una buona idea aprire un gruppo Whatsapp… ad oggi possiamo dire che sì, è stata un’ottima idea!

Sfoglia il nostro Diario di una Quarantena 🥳

Siamo orgogliosi di condividere con vuoi tutto il lavoro che stiamo svolgendo da ormai due mesi!

Ma non solo: Gruppi di Ascolto in videochiamata e altre attività!

Non ci siamo fermati qui (ovviamente 😝)

Non mancano gli incontri individuali: ogni giorno, sempre tramite un calendario, gli operatori sentono telefonicamente i ragazzi, soprattutto i più difficili da raggiungere su Whatsapp. Ad oggi organizziamo più di 20 chiamate individuali a settimana.

Abbiamo pensato anche ai nostri operatori e alle nostre mamme: il momento è difficile anche per loro. Così abbiamo organizzato dei gruppi di ascolto, tramite videochiamata, con uno psicologo, il nostro Cristiano, che su base regolare organizza gli incontri

Siamo pronti a ripartire!

Non sappiamo bene ancora cosa ci riserverà il futuro, ma siamo sicuri che questo non è il momento di fermarsi, anzi: è il momento di imparare cose nuove e guardare al domani diversi. 

Per questo ci siamo organizzando per proporre a breve servizi per le famiglie più bisognose come domiciliarità e semi-riapertura delle case!

Ps. Hai visto il nostro video “Canzone su Whatsapp” insieme a tutta la Rete Do Lamp?

A breve nuove notizie!

5xmille nel 2018: 336 volte Grazie!

Non conosciamo il vostro nome, purtroppo non possiamo saperlo: per questo abbiamo deciso di scrivere questo articolo per ringraziare tutti voi che in questi anni avete destinato e continuate a destinare il vostro 5×1000 a lacasavolante! 

Nel 2018 sono state 336 le persone che hanno creduto in noi e ci hanno fatto dono del 5×1000 per un totale di 18.359 € raccolti! Una cifra importante per una piccola realtà come la nostra, che però dimostra ancora una volta quanto questo strumento sia preziosissimo per noi e per altre realtà che si impegnano nel sociale.

Dal 2014 al 2017, il 5×1000 ci ha permesso di sostenere le spese delle case (che negli anni sono diventate due) e degli operatori di prossimità (che negli anni sono diventati 6) che con il loro aiuto rendono il nostro sogno di un progetto di vita famigliare realizzabile: ma senza il vostro aiuto questo sarebbe un sogno ancora lontano! 💙

Siamo molto orgogliosi inoltre di annunciarvi che nel 2018 lacasavolante è stato il secondo “soggetto privato” di Legnago per somma raccolta: veramente non abbiamo parole! Qui un’articolo apparso sull’Arena. 

Non sai come devolvere il 5x1000 all'ente che ti sta più a cuore?

Negli anni tuttavia spesso ci è stato chiesto come destinare il 5×1000 al proprio ente del cuore (che possiamo non essere noi 😂😂, ci sono tante realtà meravigliose per fortuna!), soprattutto per chi non deve presentare la Denuncia dei Redditi!

Qui trovate spiegato in modo semplice come fare!

Codice Fiscale lacasavolante - 91022390230